RECENSIONE IN ANTEPRIMA: Loki di Mackenzi Lee




Titolo: Loki - Il giovane dio dell'inganno
Autore: Mackenzi Lee
Data di pubblicazione: 2020
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori - Oscarvault
Traduzione di: Francesca Giulia La Rosa



Trama: Loki vive all'ombra del fratello Thor, il figlio prediletto di Odino. Perchè? Thor sembra avere proprio tutto ciò che manca a Loki: una certa corporatura utile per il combattimento, l'arte del guerriero, la capacità di piacere a tutti. Ma che colpa ne ha Loki, se lui ha invece un talento per la magia? Che colpa ne ha se è più magro, coi capelli più scuri e quell'aria che lo rende antipatico o da temere agli altri? La giovane divinità norrena vive ad Asgard sopportando tutto questo, con la complicità di Amora, una maga. La situazione però inizia a precipitare quando Odino darà uno sguardo al futuro: Loki combatterà contro Asgard a capo di una terribile armata. Sarà davvero così? Loki non sa se può sfuggire al suo destino, così come non sa quanto ci sia di effettivamente oscuro dentro di sé, ma avrà poco tempo per rimuginarci visto che sarà mandato in un luogo inaspettato per cercare di risolvere qualcosa di ancor più inaspettato...

La mia opinione: Vorrei subito chiarire una cosa, non lasciatevi ingannare dal fatto che ci sia scritto "Marvel" sulla copertina, perché anche se il protagonista del libro compare effettivamente nei film della Marvel, non c'è nessun altro collegamento con la saga cinematografica. Chiunque non abbia visto i film Marvel, può tranquillamente capire e apprezzare questo libro (io per prima non ne ho mai visto uno).

Dopo questo avvertimento, vediamo un po' i punti di forza del libro di Mackenzi Lee. Innanzitutto, la bellezza di questa storia sta nel fatto che il protagonista non sia il tipico eroe, bensì un antieroe. E diciamolo, a volte siamo stufi di seguire le vicende di chi è perfetto, buonissimo, senza sbavature. Tuffarsi nella prospettiva di quello messo da parte, di colui che lotta col male che ha dentro di sé è senz'altro più interessante. Che abbiate o meno nozioni di mitologia norrena, che è proprio quello a cui si rifà questo libro, non ci sono dubbi: il personaggio di Loki saprà conquistarvi.

Come accennato nella trama, Loki vive un perenne confronto con il fratello, una situazione comune in cui tante persone si possono ritrovare. Da questo confronto scaturiscono una serie di caratteristiche che Loki ha o non ha e la domanda sorge spontanea: è davvero così fondamentale rientrare in tutti i canoni imposti dalla società? Loki se lo domanderà molte volte, consapevolmente o meno. La verità è che Loki non sfuggirà mai da sé stesso, dalla sua natura. Lui vuole conoscere a fondo i suoi poteri magici, non metterli a tacere. E ogni volta si trova in bilico tra la voglia di assaporare questa potenza e la paura che essa si impossessi di lui.

A riprova del fatto che Loki sia un personaggio fuori dagli schemi e non appartenente a nessuna categoria, vediamo che il personaggio scaturito dalla penna della Lee è gender fluid. Più volte nel corso del libro esprimerà apprezzamenti per qualcosa che solitamente la società etichetta come esclusivamente femminile. Un esempio banale? Ruberà gli stivali col tacco di Amora perché gli piacciono molto e non si porrà il benché minimo problema nell'indossarli.

Terzo elemento che rende Loki un personaggio imperdibile è il suo continuo interrogarsi sulla possibilità di cambiare il destino. Tutto è già scritto oppure abbiamo il potere di modificare il futuro? Loki non solo sarà tormentato da questo dilemma, ma si domanderà anche quanto sia possibile cambiare l'opinione che gli altri hanno di lui. Spesso, come dice Loki nel libro, non si ha nemmeno la possibilità di presentarsi. Gli altri credono di sapere già tutto.

Al di là del personaggio, il libro ruota attorno a una trama altrettanto ben costruita. La mitologia norrena è sempre il fulcro della narrazione e sarà apprezzata sia da chi la conosce già bene, sia da chi si ritrova ad avere il primo approccio proprio grazie a questo libro. I personaggi non sono numerosissimi, ma tutti ben delineati. Inoltre, lo stile dell'autrice è molto chiaro e fluido, le pagine scorrono via una dietro l'altra e arrivare alla fine di queste quattrocento pagine è davvero una passeggiata.

A dare il giusto pepe al tutto è una buona dose di ironia che contraddistingue in primo luogo il personaggio di Loki, ma anche alcune situazioni. Vi capiterà spesso di sorridere o addirittura ridere durante alcuni dialoghi o scene. Fantasy e comicità è un binomio che funziona spesso (mi viene in mente, ad esempio, la saga di Percy Jackson di Rick Riordan).

Non credo di avere critiche da muovere a questo libro. Lo consiglio a chiunque ama fantasy e mitologia. A chi vuole tuffarsi in una avventura tra mondi e a chi, per una volta, vuole ritrovarsi nei pensieri di un antieroe.





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