Loreta Minutilli ci racconta la sua Elena di Sparta

Il conflitto esiste da quando esisto io.

Questo è l'incipit di Elena di Sparta, il romanzo di esordio di Loreta Minutilli, classe '95, finalista della XXXI edizione del Premio Italo Calvino
Avete sicuramente sentito parlare di Elena, ma vi assicuro che non ne avete mai sentito parlare in questa nuova ottica.
Ho avuto la fortuna di conoscere Loreta il 28 febbraio 2019 insieme ad altri blogger. Abbiamo avuto la possibilità di intervistarla e scoprire qualche curiosità su questa Elena, tanto antica, ma tanto attuale.




L'autrice
Loreta Minutilli è nata in provincia di Bari nel 1995. Lì ha conseguito la laurea triennale in Fisica, dopo aver frequentato il Liceo Classico. Il suo racconto L'universo accanto si è classificato tra i cinque finalisti del Premio Campiello Giovani 2015. Attualmente vive a Bologna dove studia Astrofisica.



Quattro chiacchiere con Loreta
Vi svelo qualche botta e risposta nato dall'incontro con l'autrice. Non preoccupatevi: non vi rovinerò il gusto della lettura. Infatti, ho selezionato gli argomenti da riportare in modo tale da non togliere sorprese e novità. Elena di Sparta è un personaggio molto conosciuto, così come lo sono Menelao, Paride, Cassandra...eppure ognuno di loro è visto sotto una luce nuova, del tutto originale, che scoprirete procedendo con la lettura.
Perciò...ecco le domande e risposte innocue!

Quando e come è nata l'idea di scrivere di Elena?
Quando Loreta ha messo piede per la prima volta all'università, si è trovata in un ambiente nuovo sotto un duplice punto di vista: Fisica era una materia ben lontana dal mondo classico cui Loreta era abituata e, soprattutto, Fisica si è rivelato essere un universo prevalentemente maschile.
Elena è stata la risposta a entrambe le situazioni: un modo per mantenere il contatto con il mondo classico e un modo per far sentire la voce di una donna in un contesto maschile. 

Elena: la bellezza è la sua colpa?
Elena percepisce la bellezza come colpa fin da piccola, questa bellezza crea un vero e proprio distacco tra lei e le altre persone. La vita di Elena è diversa da quella degli altri. Nella lettura di Loreta, però, questa colpa è anche una scelta: Elena è consapevole di avere un'arma e sceglie di usarla.

Una vita di solitudine
Elena cerca sempre di creare un contatto con gli altri, ma la bellezza la condanna a non avere mai un rapporto sincero e trasparente con gli altri. Questo è un legame col mondo moderno della donna. Elena, infatti, non è radicata in un passato lontano: è una donna che potrebbe essere accanto a noi qui, ora, nel 2019. Una donna che potrebbe essere la nostra vicina di casa, la nostra compagna di università, la donna che vediamo al supermercato. Una donna che...potremmo essere noi.

Elena può essere vista come un corrispettivo femminile di Ulisse?
Una lettura interessante di Elena può essere quella di paragonarla ad Ulisse: anche Elena è una donna che viaggia, conosce posti nuovi, si scontra con culture e costumi diversi dai suoi, parte per un'avventura che può essere poi trasformata in un racconto. L'epigrafe del libro è proprio una citazione dall'Odissea che suggerisce un legame tra questi due personaggi così distanti, ma altrettanto vicini.

Una donna del mondo contemporaneo che ha ispirato Loreta...
è la mamma! Loreta ha pensato a lei mentre scriveva Elena di Sparta.



E adesso è giunto il momento di dire la mia!
Elena di Sparta si presenta come un racconto in prima persona, quasi una confessione. A parlare è la donna più bella del mondo: si interroga sul perché delle proprie scelte e sul perché della propria colpa. La sua bellezza è un dono o un flagello? Le sue azioni sono state mosse dalla volontà di far sentire la propria voce o da un cieco egoismo?
Loreta ci ha parlato di Elena in un modo fresco e raffinato nello stesso tempo. Una scrittura fluida e adulta ci accompagna nel corso delle pagine e ci permette di calarci nella mente e nel cuore di una donna che è al contempo unica e universale
Personalmente apprezzo molto tutto ciò che riguarda la mitologia e quella greca è una delle mie preferite. Devo ammettere, però, che se mi è capitato molte volte di leggere di Ulisse, la figura di Elena per me era ancora inesplorata.
Avevo qualche idea, qualche ricordo...eppure, la Elena di Loreta è diversa, è sia un riecheggiare di un passato antico, ma è anche un soffio fresco di attualità. 
Ed è stato molto interessante anche vedere gli altri personaggi, ad esempio Paride e Menelao, da un punto di vista diverso.
Un libro che si legge d'un fiato. Non è suddiviso in capitoli e questo rende la narrazione come un flusso continuo da cui difficilmente ci si riesce a staccare.

Consiglierei questo libro a chiunque, alle donne che cercano di farsi sentire, agli uomini che vogliono capire le donne, alle ragazze che si chiedono cosa voglia dire crescere, a chi vuole immergersi nell'antichità, ma solo per esplorare il presente.



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