Titolo: La Scomparsa di Stephanie Mailer
Autore: Joel Dicker
Data di pubblicazione: 2018
Genere: Thriller
Trama: 2014. Jesse Rosenberg, capitano della polizia di Orphea, sta per andare in pensione. Viene però improvvisamente contattato da Stephanie Mailer, una giovane giornalista. Il motivo? La donna ritiene che il risultato delle indagini condotte da Rosenberg nel 1994 insieme a Derek Scott è errato. Il colpevole del quadruplice omicidio tenutosi la sera dell'inaugurazione di un festival teatrale non è quello individuato dai due poliziotti.
Stephanie Mailer, tuttavia, non può fornire informazioni più precise: scompare nel nulla. Cosa le è successo? La sua scomparsa è legata a quel delitto avvenuto così tanti anni prima? I risultati delle indagini sono davvero da mettere in discussione?
La mia opinione: Quando ho letto La Verità sul Caso Harry Quebert di Dicker sono letteralmente impazzita. Ho pensato id aver trovato il libro più bello dell'universo. In questo caso siamo un gradino sotto, ma anche La Scomparsa di Stephanie Mailer mi ha tolto il fiato.
Per ovvie ragioni non posso svelarvi troppo, però non ho certo problemi a rivelarvi che questo libro è una trappola. Avventuratevi tra le prime pagine, non riuscirete più a staccarvi. Verrete risucchiati in un vortice che comincerà a girare sempre più veloce e non avrete scampo. Starete in apnea finché ogni filo della matassa avrà acquistato un senso. E i fili di questa matassa sono innumerevoli.
Ci sono moltissimi personaggi - come di consueto nelle opere di Dicker - e ogni personaggio acquista spessore e personalità man mano che si procede nella lettura. I focus sui vari personaggi e l'alternanza di punti di vista aiutano a calarsi nel ruolo di ognuno di essi. Dicker è un maestro della prospettiva: abbiamo capitoli narrati in prima persona, altri in terza. Ma non preoccupatevi! Dicker è un maestro in questo: tutto rimane chiaro e comprensibile.
La lingua utilizzata dallo scrittore cambia di registro a seconda del personaggio su cui è acceso il focus, ognuno ha una propria "voce".
Ci sono davvero innumerevoli situazioni, luoghi, personaggi, dialoghi...quindi è un libro che va letto con grande attenzione, ma non è una lettura stancante.
I colpi di scena non mancano, sono ben congegnati e architettati, collocati nei momenti giusti.
Un labirinto di idee, pensieri, riflessioni. Sì, riflessioni: non è soltanto azione ciò che permea i romanzi di Dicker. Dalle pagine emergono tante riflessioni sui più svariati temi attuali, psicologici, sociali, personali.
Una lettura che, per questi motivi, considero "completa".
Lasciatevi dunque trasportare in questo mondo oscuro e pieno di sfaccettature creato da Joel Dicker e non fatevi spaventare dalla mole del libro. Le pagine voleranno via prima che ve ne accorgiate.
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